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Dimissioni in casa Harley-Davidson, cosa ci aspetta in futuro?

Riflessioni sulle ultime vicende di casa Harley.



L'enorme calo delle vendite in casa Harley, dovuto forse a scelte e strategie sbagliate, hanno spinto Matthew Levatich presidente e amministratore delegato di Harley Davidson dal 2015 a rassegnare le dimissioni. Si stima che dal 2012 al 2019 le vendite hanno subito un calo del 22%.

Ma quale è stato il piano di Levatich che voleva far tremare i mercati aumentando le vendite?


Matthew Levatich


Il suo piano prevedeva l'introduzione di circa un centinaio di modelli nuovi o rivisitati entro il 2027 allo scopo di attirare verso il marchio Harley nuovi motociclisti.

Quindi ha varato un piano chiamato "More Roads" che significa "nuove strade"... in poche parole un vero terremoto che avrebbe sconvolto l'essenza vera del marchio avventurandosi nella progettazione e produzione di modelli tecnologici, futuristici con linee e filosofie completamente diverse da quelle rappresentate da oltre 100 anni dal marchio Harley.


Nasce così la nuova LiveWire. La prima moto elettrica di casa Harley.


Harley Davidson LiveWire


In effetti questo modello ha strizzato l'occhio a qualche nuovo acquirente proveniente da altri marchi (probabilmente giapponesi) ma ha fatto arricciare il naso a molti, moltissimi harleysti che vedono in Harley non solo una moto ma uno stile di vita.


Noi di Love Touring abbiamo più volte lanciato discussioni nei nostri canali social e le risposte che abbiamo ottenuto sono state nettamente in maggioranza contro questa innovazione a discapito della vera anima della Harley che vuole un biker sudato, sporco o comunque in sella a una motocicletta "viva" piena di vibrazioni e calore che regala le vere emozioni di un viaggio. Ovviamente Love Touring non rappresenta i gusti di tutto il mercato internazionale ma, essendo una comunity di possessori e amanti di un certo modello di moto, le risposte che abbiamo ricevuto hanno confermato quelle che erano le nostre stesse perplessità.


Con la LiveWire niente più vibrazioni, niente più calore, niente più sound e soprattutto niente più chilometri da macinare data la sua limitata autonomia di carica.


Poi arriva la nuova Adventure Pan America che viene prodotta in Cina per abbattere i costi. Ma per chi ha visto nelle Harley il sogno americano, la moto stelle e strisce, la moto costruita negli States a ritmo di rock e blues, la moto del Jack Daniels e dei film che ci hanno fatto sognare di percorrere la mitica Route 66 anche se eravamo in tangenziale... sono tutti sogni spezzati da un freddo sibilo made in china....


Harley Davidson Adventure Pan America


La politica dei dazi di Trump contro la Cina ha sicuramente giocato a sfavore entrando in vigore proprio quando il marchio spostava la produzione per non parlare dell'ultimo evento corona virus che di fatto sta bloccando le fabbriche e l'economia mondiale.


Matthew Levatich stringe la mano al Presidente Donald Trump.


Da quando Levatich è diventato presidente e amministratore delegato l'enorme calo delle vendite ha interessato anche il mercato azionario Harley che ha perso il 46% portando il valore di una singola azione a poco più di 30 USD cioè si è dimezzata rispetto al valore di oltre 60 USD nel 2015.


Così arriviamo a fine febbraio 2020 e Levatich presenta le sue dimissioni e il consiglio di amminstrazione della Harley Davidson nomina presidente e amministratore delegato pro-tempore Jochen Zeitz che è colui che ha rilanciato la marca d'abbigliamento Puma che era piombata in profonda crisi negli anni Novanta portandola al terzo posto a livello mondiale.


Il nuovo presidente e amministratore delegato Harley Davidson Jochen Zeitz


Noi di Love Touring Magazine non possiamo ovviamente sapere cosa ci sia dietro questo cambio di vertici aziendali, magari i motivi sono diversi da quelli che possiamo immaginare e forse non sono nemmeno legati alle vendite o all’indice di gradimento dei nuovi modelli che ovviamente è in calo e ci sembra non metta d’accordo né le nuove leve ne gli appassionati storici.


Però una considerazione del tutto personale la vogliamo fare.

La nostra considerazione prende spunto proprio da noi stessi e dalla nostra storia.


Love Touring nasce dall’idea di un possessore di Touring che aveva solo voglia di restituire qualcosa di emozionale ad una moto che gli dava davvero tanto.

Da una semplice idea dopo diversi anni sono nate tante cose frutto della condivisione e dell’accettazione da parte del pubblico.


Oggi siamo una vera community, uno stile di vita, con un marchio registrato, molti canali social e simpatizzanti in tutto il mondo che riconoscono “Love Touring” come un punto di riferimento per chi possiede ed ama questo modello di moto.



Senza la necessità di fare un club o vendere tessere esistiamo e offriamo un servizio che va dal l’informazione all’intrattenimento, mettendo in primo piano aziende e possessori di queste meravigliose motociclette e proponendo tantissime iniziative, gadget e punti di incontro e confronto tra biker.

Siamo diventati uno strumento di compravendita, enzima che innesca nuove amicizie ed incontri, sinonimo di libertà e passione!


Tutto questo solo perché sapevamo chi eravamo prima di tutto e cosa volevamo e anche perché l’unico carburante che ha fatto sempre muovere tutto è stata la passione!


Certo abbiamo avuto alti e bassi, evoluzioni e cambiamenti.



Ma comunque siamo sempre in crescita a dimostrazione che quello che facciamo è giusto e apprezzato dal pubblico.

Diciamo questo è vogliamo fare un paragone perché una azienda storica e leggendaria come Harley-Davidson, secondo noi, che parte da un enorme e consolidato nome e passato, dovrebbe mettere ai vertici di questo brand, persone che abbiano a cuore il marchio, che lo vivano veramente, che lo amino, conoscano e che ne siano appassionati ed innamorati!



Ci sono stati personaggi come un certo Carlo Talamo che dal nulla ha creato un impero in Italia e che H-D in persona ha riconosciuto ed ascoltato per far crescere il marchio.

Per lui non era solo una professione ma era anche il suo amore per le Harley-Davidson e ancora oggi dopo molto tempo dalla sua scomparsa, è tangibile ed inimitabile!


Quindi secondo noi il timone dovrebbe reggerlo qualcuno che vive la stessa passione per le Harley e che metta in primo piano le esigenze degli utenti, che metta in moto una macchina vincente che sappia essere veramente il giusto compromesso tra passato e futuro e che porti ovviamente un marchio come Harley-Davidson a produrre motociclette da sogno coerenti con quello che il brand ha sempre rappresentato e dovrebbe continuare a fare!


L’augurio che noi ci facciamo è proprio questo, che il futuro direttivo di H-D prenda in mano un’azienda che molti hanno nel cuore e che la tratti con il rispetto che merita, la custodisca con passione e gli permetta di rappresentare ancora nel tempo il simbolo e l’icona che da più di 100 anni ognuno di noi ha ben impressa nella propria mente e nel proprio cuore!

Speriamo inoltre che la terra possa davvero tremare sotto il rombo di belle ed iconiche moto visto che il terremoto del silenzio causato dalle nuove elettriche ha fatto solo crollare il terreno sotto i piedi alla stessa Harley.


Articolo scritto da

Gaetano Santo

Nicola Maurantonio


Wanderlust Garage Vivi la Leggenda

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