La vera, triste storia di un nostro iscritto che dopo aver speso migliaia di euro per realizzare la Harley dei suoi sogni, si ritrova senza moto ed indagato dalla Polizia Giudiziaria. Un racconto vero che deve far riflettere.
Road King stile Chicano
Avvocato, innanzitutto grazie per la disponibilità nel voler aiutare i nostri lettori ad avere le idee più chiare su questo argomento. Vorremmo avere un suo parere legale sulla vicenda sopra raccontata e soprattutto capire perchè l’azienda madre non vuole o non può rilasciare il nullaosta su accessori aftermarket non di propria produzione.
Partiamo col dire che le elaborazioni e le modifiche alle auto ed alle moto appassionano da sempre molti lettori. Tuttavia, la legislazione in materia è molto frammentaria e spesso provoca tanta confusione. Riuscire a dare un ordine è un compito molto arduo.
La vicenda accorsa all’anonimo appassionato rappresenta proprio la classica situazione nella quale ci si può venire a trovare se si agisce in un mondo variegato come quella del tuning.
È chiara la buona fede dell’anonimo ma, purtroppo, ha dovuto scontrarsi con regole molto ferree nonchè con un marchio molto importante come quello HD.
Quando si operano delle modifiche, siano esse estetiche o meccaniche, vi sono regole amministrative che impongono una serie di procedure molto particolari. La Harley Davidson non vuole rilasciare il nulla osta perchè, sulla base di quanto appreso, l’anonimo lettore ha “utilizzato” pezzi non originali e, pertanto, la Harley Davidson non può riconoscere detti pezzi come affidabili e quindi rilasciare il nulla osta, semplicemente perché non ne conosce il processo di costruzione.
Se Harley scendesse a compromessi rilasciando il nulla osta per pezzi di ricambio non di propria costruzione, non solo metterebbe a rischio il proprio marchio ma, soprattutto, rischierebbe di commettere un illecito attestando il falso su una documentazione che passerebbe al vaglio della motorizzazione. Ritengo, quindi, che il non voler concedere il nulla osta su pezzi non HD non sia dettato esclusivamente da ragioni di “economia aziendale” ma, piuttosto, per non incorrere in sanzioni civili e penali molto importanti.
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Cosa rischia il nostro amico anonimo al quale hanno già sequestrato la carta di circolazione ed è indagato penalmente?
Diciamo che possiamo avanzare delle ipotesi legate a probabili tipologie di reati che potrebbero essere qualificati nei confronti del nostro anonimo. Faccio una breve parentesi. La vicenda che mi è stata sottoposta è basata sul racconto del nostro amico anonimo e, pertanto, non conoscendo le carte a disposizione della Procura che sta svolgendo le indagini, faccio una valutazione giuridica di quello che potrebbe essere il capo di imputazione e il percorso processuale dello stesso. La Procura potrebbe elevare un capo di imputazione al nostro appassionato per aver denunciato un “falso” smarrimento della carta di circolazione. Trattasi di “falsità ideologica del privato in atto pubblico”, prevista e punita dall’art. 483 del codice penale.
Ed ancora, il nostro anonimo appassionato potrebbe essere coinvolto in altro procedimento penale in concorso con la Motorizzazione e l’Agenzia di pratiche automobilistiche che, da quanto raccontato, potrebbero ricevere un “avviso di conclusioni indagini preliminari” ex art. 415 bis c.p.p.. per il reato di truffa. Queste sono naturalmente solo ipotesi accusatorie. Sarà poi compito dei soggetti difendersi nel processo penale onde dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati con tutte le conseguenze economiche e personali che un processo penale comporta.
Road King stile Chicano
Quindi se per assurdo il nostro anonimo amico non avesse fatto denuncia di smarrimento con relativa richiesta di duplicato, la sua posizione sarebbe stata meno grave?
Probabilmente si.... nel senso che almeno non avrebbe commesso il reato di falso ideologico (falso smarrimento). Ma nulla sarebbe cambiato in ipotesi di controllo delle forze dell'ordine o ancora peggio in caso di sinistro stradale.
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La prego, ci spieghi meglio, cosa potrebbe succedere in caso di un incidente stradale con una moto elaborata o modificata? L’assicurazione potrebbe non pagare il sinistro?
In ipotesi di sinistro stradale causato da mezzo (moto /auto) elaborato e/o modificato dobbiamo chiarire quanto appresso:
Se il sinistro è stato procurato proprio a causa di una modifica non autorizzata della moto (si pensi, ad esempio, ad un motociclista che decidesse di sostituire i freni con altri più belli ma non perfettamente compatibili per quel modello specifico di moto) la Compagnia Assicurativa, che manleva il proprietario del mezzo, potrebbe pagare il sinistro stradale, salvo poi richiedere quanto già pagato al proprietario del mezzo. Il tutto sempre a condizione che il fatto sinistroso sia in nesso causale e diretto con la modifica non autorizzata. Se il sinistro invece è stato causato da colpa del conducente del mezzo elaborato (si pensi ad esempio ad un motociclista che non si arresta al segnale di Stop) non ci sarà alcun problema con la Compagnia Assicurativa che dovrà certamente pagare il sinistro.
Cosa dovrebbe fare chi ha già modificato la moto e non vuole incorrere in sanzioni civili e penali?
Sarebbe utile informarsi, soprattutto con le case di produzione in modo da non incorrere in questi inconvenienti. Il tuning permette una serie di modifiche che non sono soggette ad alcuna limitazione se il veicolo che si intende elaborare è destinato alle competizioni o all’utilizzazione in parchi chiusi durante le manifestazioni o le rappresentazioni. La legge impone delle regole solamente se il mezzo oggetto di tali elaborazioni è utilizzato per percorrere le strade pubbliche. Per quanto riguarda il tuning meccanico, la legge non concede alcuna modifica a meno che si tratti di ricambi ufficiali e omologati per i quali la casa madre ha concesso il nulla osta. Questo è legato all’obbligo di doversi attenere scrupolosamente a quanto previsto dal libretto di circolazione e dal certificato
di conformità del mezzo. Sorvolare sugli obblighi imposti espone al rischio del ritiro della carta di circolazione e di pagare una sanzione amministrativa che varia dai 419 ai 1682 euro.
Diverso è il caso del tuning estetico che consiste nell’apportare modifiche estetiche del veicolo per le quali non è necessario richiedere l’approvazione della Motorizzazione.
L’importante è informarsi sempre su quelli che possono essere i limiti nei quali ci si può muovere e, come dicevo prima, rivolgersi alle case madri o ai centri specializzati (e onesti) per ottenere tutte le informazioni adeguate prima di procedere a modifiche. Diciamolo, è utile informarsi non al fine di eludere la legge ma per operare all’interno dell’alveo di quello che la legge consente di fare per la sicurezza di noi tutti.
Grazie Avvocato per tutte le delucidazioni su questa vicenda. Ci permettiamo di pubblicare i suoi recapiti che potrebbero servire a chi dovesse necessitare di maggiori delucidazioni su questa vicenda o su vicende analoghe.
È sempre un piacere per me ed il mio collega Avvocato Roberto Loizzo essere di aiuto a chi vuole approfondire argomenti che riguardano la legalità.
Anzi vi invito a visitare il nostro sito web in cui riportiamo, rimanendo in tema di circolazione stradale, un ricorso che abbiamo vinto, riguardante un revoca di patente https://www.studiolegaleloizzotrigiante.it/2018/07/25/revoca_patente_guida/
Le nostre conclusioni finali.
Siamo coscienti di quanto sia bello sognare ad occhi aperti ma in questo caso ci sono diversi fattori da non sottovalutare. Primo fra tutti la sicurezza e la nostra vita.
Per quanto bello possa essere un accessorio e per quanto possa sembrare incredibile la nostra moto con quell’accessorio, montandolo si potrebbe modificare l’assetto del veicolo stesso rendendolo pericoloso per la nostra vita e per la vita degli altri. HD Italia è direttamente responsabile per tutti gli accessori aftermarket a proprio marchio, il costo elevato è ampliamente giustificato dalla sicurezza che abbiamo nel montarlo e delle responsabilità civili e penali che HD si assume rilasciandone il nulla osta valido ai fini del collaudo e successiva trascrizione sulla carta di circolazione. Evidentemente HD Italia per essere sicura dei propri prodotti dovrà pagare ingegneri e verificatori che dichiarano l’idoneità dell’accessorio oltre alle polizze assicurative che in qualche modo tutelano la stessa HD dal dover pagare eventuali danni causati appunto da tali accessori. Sotto questa ottica ci sembra ovvio che un prodotto originale costi più di uno di concorrenza privo di qualsiasi garanzia sulla sicurezza oltre al poter incorrere in spiacevoli e complicate vicende come quella accaduta al nostro amico che si ritrova senza moto, a dover pagare un avvocato, a ripristinare la moto con gli accessori di fabbrica e probabilmente a dover pagare multe e spese processuali.
Le modifiche fatte in Germania.
Dopo aver postato la prima parte del nostro articolo, molti nostri lettori ci hanno fatto notare che è possibile avere a libretto le modifiche anche senza il nulla osta della Harley Davidson Italia ma questa seconda strada, anche se perfettamente legale, è estremamente costosa.
Consiste nel radiare la moto in Italia, esportarla in Germania e farla modificare da un preparatore tedesco. Fatto ciò i pezzi utilizzati veranno sottoposti a collaudo dagli ingegneri tedeschi che rilasceranno un certificato (TUV) con il quale si potrà riportare a libretto le modifiche.
Fatto ciò si riporta la moto in Italia per la re-immatricolazione con targhe italiane e la motorizzazione deve per forza riconoscere l'omologazione tedesca in quanto facente parte della comunità europea.
In questo caso però la moto potrebbe essere iscritta come pezzo unico (in quanto ci sono pezzi non originali ma collaudati e certificati con il TUV).
Il problema si potrebbe presentare al momento di assicurare il mezzo che essendo "pezzo unico" diventa difficile da assicurare. Alcune assicurazioni potrebbero rifiutarsi di assicurarla e altre potrebbero chiedere un premio più alto proprio in quanto "pezzo unico".
Noi speriamo di aver in qualche modo contribuito ad approfondire un argomento importante e attuale e di essere stati utili a tutti quelli che vogliono personalizzare la propria moto senza avere grattacapi e di aver fatto informazione e cultura sui mezzi che possediamo. Purtroppo la legge non ammette ignoranza e noi veniamo continuamente bombardati da immagini di bellissime moto personalizzate fino all’estremo.... senza conoscere i rischi a cui andiamo incontro qui in Italia dove le leggi sono diverse e più severe..
Ringraziamo il nostro amico anonimo per aver portato a conoscenza di tutti questo episodio, ringraziamo Vanja Sablone che ha commentato l’accaduto dal punto di vista della casa madre, ringraziamo l’Avvocato Pasquale Trigiante di Bari che ci ha illustrato la situazione dal punto di vista legale, ringraziamo i nostri sponsor che ci permettono di esistere e di poter continuare ad offrirvi sempre nuovi contenuti ma soprattutto ringraziamo voi, ognuno di voi (e siete già oltre duemila) che tra una passeggiata e l’altra avete scelto di condividere la vostra passione sui nostri social.
Questo articolo è stato scritto a 4 mani dai due Amministratori delle comunity Love Touring Gaetano Santo e Nicola Maurantonio.
Diritto di replica.
Lasciamo a tutti il diritto di intervenire o replicare a questo articolo scrivendoci in privato ai nostri contatti o nei nostri canali social.
Dalla parte del Touring
Se anche tu hai una storia da raccontare, se hai bisogno di approfondire un argomento relativo al mondo delle HD
Touring o se vuoi raccontarci le bellezze della tua terra da esplorare in moto piuttosto che un tutorial prettamente meccanico... non esitare a contattarci, saremo felice di aiutarti scrivere il tuo articolo e a pubblicarlo nei nostri canali social. Ognuno di noi ha delle esperienze personali che se vengono condivise possono aiutare i nostri amici ad affrontarle in maniera più semplice.
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