Diverso tempo fa..
Avevo uno sporty H-D da pochi mesi e per lavoro entravo spesso nelle basi americane che si trovano non molto lontano da dove vivo.
Nato e cresciuto in Sicilia,
qualunque cosa che venisse da oltre oceano era abbastanza evidente e interessante.
Il paesino dove sono cresciuto è gemellato con una città americana dove molti compaesani espatriarono negli anni 50 e capita spesso che qualcuno faccia ritorno per sempre o solo in vacanza, Da queste parti siamo cresciuti un po’ tutti con l’immagine dello “zio d’America” che parla quello strano italiano e veste in modo insolito.. quindi capita frequentemente di sentire nell’aria, in estate specialmente, quella ventata di “aria diversa” che in qualche modo queste persone portano con se.
Ci fu per me quindi un periodo che avevo nel mio portafoglio sia gli euro che i dollari.
Durante il giorno ero come in America e la sera vivevo la mia vita sulla mia Sportster del 97 a carburatore.
È stato come vivere una esperienza americana pur restando in Italia perchè, attraversato quel cancello tutto era americano..
L’architettura, i mezzi, gli alimenti..
Avevano trapiantato un pezzo di America in pochi km quadrati, già dal dopo guerra negli anni 50, quando gli americani si insediarono in quella porzione di Sicilia che comprende sia la base lavorativa con le varie sedi operative che le loro abitazioni.
In questa base di Sigonella hanno ovviamente l’aeroporto quindi immaginate veder decollare o atterrare gli aerei americani.. lanciarsi con il paracadute ect ect.
(Foto fonte di Google)
Il rombo dell’Harley lì dentro era continuo, Jeep, Ford, pick-up.. insomma mi immergevo in quella esperienza americana e per me che non ci ero mai stato vi confesso che era una bella sensazione, considerando anche l’enorme attrazione che tutto questo ha per me!
Durante una pausa pranzo in uno dei loro locali tipici all’interno della base, passeggiando tra il campo di baseball e il parco, mi ritrovai in un loro punto vendita di auto e moto.
Ero già Harleysta e il touring cominciava ad attirarmi particolarmente ma quel giorno ne ebbi la conferma.
Vedere questa moto in quel contesto mi fece venire un nodo alla gola che ancora oggi ricordo bene..
Sarà stata la colorazione “Cosmic Blue” che io trovavo straordinaria e non ho più visto in giro su una touring
.
Ovviamente chiesi informazioni ma vendevano solo ai militari americani della base!
Quell’esperienza lavorativa credo mi abbia cambiato o comunque ha alimentato qualcosa che già era dentro di me.
Qualche anno dopo ho comprato il mio Road Glide, vivo la mia vita con una forte influenza americana pur non essendoci mai stato.. e sogno di andarci il prima possibile in America.
Quando vado sulla mia Harley-Davidson sento come se le strade che ogni giorno percorro, avvolte dal rombo degli scarichi, si trasformassero in una America che forse nemmeno esiste, ma esiste per tutti noi sognatori, che ci sentiamo un po’ Californiani d’Italia, con una H-D ed una Jeep in garage ed un abbigliamento che si ispira ad i miti del cinema hollywoodiano.
Magari sarò il solo o magari siamo diversi a vivere il sogno americano a modo nostro qui dove viviamo, però sono sicuro che l’Harley-Davidson spesso, sia scritta già nel nostro DNA e che in qualche modo, quando arriva nelle nostre vite ci cambia, ci modifica e ci fa diventare un po’ americani, pur non essendoci mai stati o non avendone nulla a che fare.
Penso quindi che questo marchio, non so come sia stato possibile, ma abbia veramente qualcosa dentro di se che va ben oltre una semplice motocicletta o un pezzo di ferro su due ruote, qualcosa che ti contamina fino dentro.
Mi auguro che questo marchio continui ad essere una leggenda americana e che possa donare questo tipo di emozioni e caratteristiche a chi decide di viverlo veramente, anche se certi meccanismi internazionali recentemente, stanno un po’ facendo svanire ed affievolire questa fiamma a stelle e strisce, che scocca dentro questi motori e continua ad ardere dentro le anime dei bikers che scelgono di vivere questa leggenda.
Comentarios